2 settembre 2011
Aliquote d’imposta. Poche variazioni nel 2011 (fino a quando?)
Continua l’attività di monitoraggio della Commissione europea sul trend delle aliquote d’imposta nell’UE. In data 1 luglio 2011, è stato pubblicato il Rapporto “Taxation trends in the European Union”, nel quale l’istituzione comunitaria fa il punto sull’andamento delle aliquote d’imposta applicabili al reddito delle persone fisiche e giuridiche nei 27 Stati membri (cfr. http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/documents/taxation/gen_info/economic_analysis/tax_structures/2011/report_2011_en.pdf).
L’aliquota d’imposta sul reddito delle persone giuridiche registra una riduzione, nel periodo 2000-2011, in quasi tutti i Paesi comunitari, con l’eccezione di Ungheria (+ 1%) e Malta (senza alcuna variazione). Nel 2011, le aliquote d’imposta più elevate riguardano, rispettivamente:
- Malta (35,0%);
- Francia (34,4%);
- Belgio (34,0%).
Le aliquote più basse si rilevano in Bulgaria e Cipro (10,0%) e in Irlanda (12,5%). Le suindicate percentuali, peraltro, risultano invariate rispetto a quelle riportate, per il 2010, nell’analogo Rapporto della Commissione europea del giugno 2010 (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2010/07/07/aliquote-d%e2%80%99imposta-in-discesa-non-per-tutti/#more-27;
Aliquote fiscali – Trend negli Stati membri dell’Ue, di Piergiorgio Valente, in Il fisco, n. 20/2011, http://www.piergiorgiovalente.it/tools/elenco/Pubblicazioni.asp?r=580&a=4820&s=7309&v=4049&t=16).
Tra il 2000 e il 2011, la riduzione più significativa si rinviene in:
- Bulgaria (dal 32,5% al 10,0%, con una riduzione percentuale del 22,5);
- Germania (dal 51,6% al 29,8%, con una riduzione percentuale del 21,8);
- Cipro (dal 29,0% al 10,0%, con una riduzione percentuale del 19,0);
- Grecia (dal 40,0% al 23,0%, con una riduzione percentuale pari al 17).
Rispetto al 2010, hanno proceduto alla riduzione dell’aliquota di imposta (di un punto percentuale) Paesi quali la Grecia (ora al 23%) e il Regno Unito (ora al 27%). I restanti Paesi, invece, non registrano alcuna sostanziale variazione.
Anche l’Italia, al pari degli altri Stati membri, è stata interessata, nel periodo 2000-2011, dal trend in diminuzione. Se nel 2000, l’aliquota d’imposta sul reddito delle società era pari al 41,3%, nel 2011 si attesta al 31,4%, stabile rispetto al 2010 ma con una riduzione del 9,9% rispetto al 2000.
L’aliquota d’imposta comunitaria media (nei 27 Stati membri) si attesta al 31,9% nell’anno 2000, al 23,3% nel 2010 e al 23,2% nel 2011: nell’intero periodo considerato, si registra una riduzione percentuale del 8,7.
Il Rapporto del 2011 illustra l’andamento delle aliquote d’imposta sul reddito delle persone giuridiche anche in Norvegia e in Islanda. Mentre l’aliquota del primo Paese, nel periodo considerato (2000-2011), non evidenzia alcuna variazione, quella dell’Islanda riporta una variazione in diminuzione di 10 punti percentuali.
Il medesimo trend in diminuzione riguarda anche l’aliquota d’imposta sul reddito delle persone fisiche. In particolare, l’aliquota comunitaria media (nei 27 Stati membri) registra, nel 2011, un lieve decremento rispetto al 2010 (dal 37,6% al 37,1%), con una riduzione, nel periodo 2000-2011, pari a 7,6 punti percentuali. Le aliquote d’imposta sul reddito delle persone fisiche più elevate si applicano in:
– Svezia (56,4%);
– Belgio (53,7%);
– Paesi Bassi (52,0%);
– Austria e Regno Unito (50,0%);
mentre quelle più basse si registrano in Bulgaria (10,0%), Repubblica Ceca e Lituania (15,0%). Nel periodo 2000-2011, la diminuzione più importante ha riguardato:
- Bulgaria (dal 40,0% al 10,0%, con una riduzione di 30 punti percentuali);
- Romania (dal 40,0% al 16,0%, con una riduzione di 24 punti percentuali);
- Slovacchia (dal 42,0% al 19,0%, con una riduzione di 23 punti percentuali).
L’aumento più significativo è stato registrato invece (sempre nel suindicato periodo) nel Regno Unito (dal 40,0% al 50,0%) e in Portogallo (dal 40,0% al 46,5%). Rispetto al 2010, la diminuzione più significativa si rileva in Ungheria (dal 40,6% al 20,3%).
© Piergiorgio Valente
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