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Postilla » Fisco » Il Blog di Piergiorgio Valente » Commercio e fiscalità internazionale » San Marino. L’uscita dalla “black list” fiscale italiana

27 marzo 2014

San Marino. L’uscita dalla “black list” fiscale italiana

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Con comunicato stampa n. 39 del 12 febbraio 2014, il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano ha informato che la Repubblica di San Marino è stata espunta dalla “black list” di cui all’art. 1 del Decreto del Ministro delle Finanze del 4 maggio 1999. Il relativo Decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 45 del 24 febbraio 2014. Sono stati decisivi in tal senso i progressi effettuati da San Marino sul versante della trasparenza e della cooperazione fiscale.

Secondo quanto si legge nel comunicato stampa, l’uscita di San Marino dalla “black list” segna un “passo fondamentale per la piena normalizzazione delle relazioni economico finanziarie tra i due Paesi”.

In considerazione delle reciproche aspettative tra i due Stati, le autorità competenti italiane hanno proceduto ad effettuare una valutazione approfondita di tutti gli elementi che avrebbero potuto avere una certa rilevanza ai fini del perfezionamento del percorso di cancellazione di San Marino dalla “black list”.

Nella suindicata valutazione, ha rivestito un ruolo determinante l’entrata in vigore, il 3 ottobre 2013, della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali (cfr. Convenzione Italia-San Marino è in arrivo la ratifica da parte dell’Italia), nonché l’effettuazione, da parte di San Marino, di una serie di interventi, a livello legislativo e regolamentare, che hanno portato all’adeguamento sostanziale dell’ordinamento sanmarinese agli standards universalmente accettati in materia di trasparenza, cooperazione amministrativa fiscale e scambio di informazioni.

Non meno rilevante, ai fini della decisione del Governo italiano, si è rivelata l’approvazione, da parte della Repubblica di San Marino, della riforma fiscale (con Legge 16 dicembre 2013, n. 166) che persegue l’obiettivo di un “recupero di efficienza nel prelievo tributario e lo avvicina a livelli adeguatamente congrui rispetto a quelli italiani”.

Il processo di adeguamento di San Marino agli standards internazionali di trasparenza è stato costante, soprattutto nei rapporti con l’Italia, fin dai primi mesi del 2009, quando, il 31 marzo 2009, l’allora Ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha sottoscritto l’Accordo di cooperazione economica che ha reso possibile l’entrata in vigore delle intese per l’utilizzo, da parte di San Marino, dell’aeroporto di Rimini.

Nel novembre 2009, i due Paesi hanno firmato l’Accordo di collaborazione finanziaria, mentre qualche mese prima (nel giugno del medesimo anno) è stato parafato il Protocollo di modifica della Convenzione contro le doppie imposizioni (cfr. Convenzione Italia-San Marino: la sottoscrizione del protocollo di modifica), sottoscritto poi nel giugno 2012 ed immediatamente ratificato dal Governo sammarinese.

Sul piano internazionale, i progressi effettuati da San Marino sul versante della cooperazione fiscale sono stati riconosciuti dall’OCSE fin dal settembre 2009, quando il Paese è stato incluso nella cd. white list, la quale comprende le giurisdizioni che hanno effettivamente implementato gli standards di trasparenza. Ciò, principalmente, in ragione della sottoscrizione, da parte di San Marino, di un adeguato numero (n. 12) di accordi specifici sullo scambio di informazioni sulla base dell’art. 26 del Modello OCSE o in conformità con il Modello di Tax Information Exchange Agreement dell’OCSE del 2002.

Il 21 novembre 2013, San Marino ha sottoscritto la Convenzione multilaterale sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale.

Con l’entrata in vigore della Convenzione contro le doppie imposizioni tra l’Italia e San Marino, la disciplina dei rapporti economici tra i due Paesi si è avviata verso una nuova fase, da tempo invero auspicata. Le disposizioni convenzionali, modificate dal Protocollo firmato nel giugno 2012, realizzano condizioni favorevoli allo sviluppo degli investimenti esteri, i quali sono, in tal modo, tutelati dall’esistenza di un quadro coerente di norme pattizie in materia tributaria, idoneo a garantire il regolato svolgimento delle operazioni economiche tra i due Paesi.

I vantaggi che conseguono alla cancellazione di San Marino dalla lista di cui al Decreto del Ministro delle Finanze del 4 maggio 1999 e, quindi, al venir meno dell’obbligo di comunicazione, da parte dei soggetti IVA italiani, delle transazioni effettuate con il Paese, sono innumerevoli. Il provvedimento del Governo italiano agevola, in particolare, gli scambi economici tra i due Stati in quanto riduce gli oneri che sui soggetti IVA italiani incombono in ragione degli obblighi di comunicazione introdotti nel 2010 con il Decreto Legge n. 40.

Per approfondimenti, cfr. Valente P., San Marino. Fiscalità degli accordi internazionali, Milano, IPSOA, 2012.

© Piergiorgio Valente
p.valente@gebnetwork.it
www.gebpartners.it

 

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