28 luglio 2014
Digital economy. Criticità e soluzioni secondo il rapporto della Commissione europea
Il 28 maggio 2014, la Commissione europea ha ricevuto il rapporto finale predisposto dall’High-level Expert Group on Taxation of the Digital Economy. Il Gruppo di esperti sulla tassazione della digital economy è stato costituito dalla Commissione europea nell’ottobre del 2013 ed è composto, oltre che dal Presidente, Vítor Gaspar, da altri sei esperti i quali vantano significative conoscenze ed esperienza nella materia.
Il rapporto finale viene presentato a distanza di poco più di 5 mesi dal primo incontro del Gruppo, che si è tenuto nel dicembre del 2013.
Compito del Gruppo di esperti costituito dalla Commissione europea è quello di studiare ed identificare le aree della tassazione della digital economy nell’UE, le quali richiedono un intervento, attraverso un’approfondita valutazione dei benefici e dei rischi connessi a ciascun approccio. In particolare, il Gruppo di esperti è stato incaricato:
- di identificare le criticità più rilevanti nell’imposizione della digital economy, dal punto di vista della prospettiva comunitaria;
- di presentare le relative, possibili soluzioni.
Sulla base dei risultati forniti dal Gruppo di esperti, la Commissione europea si propone di sviluppare iniziative dirette a migliorare il tax framework del settore, al quale si riconosce un significativo potenziale per la crescita e l’innovazione nell’UE.
Il rapporto illustra le questioni fiscali connesse alla digital economy, dal punto di vista delle imposte dirette e delle imposte indirette e fornisce altresì spunti in merito alle modalità attraverso le quali la politica fiscale può contribuire a “massimizzare” le opportunità che essa offre.
Secondo quanto contenuto nel rapporto:
- la digital economy non richiede l’applicazione di apposito, separato regime fiscale. La disciplina esistente necessita semplicemente di alcuni opportuni adattamenti, dettati dalla crescente “digitalizzazione” dell’economia;
- la “digitalizzazione” favorisce considerevolmente le attività di business cross border. La rimozione delle barriere, inclusi gli ostacoli fiscali, e la creazione di un business environment favorevole, attraverso la previsione di norme fiscali chiare e coordinate, è, a tal fine, di significativa importanza;
- è opportuno introdurre un regime IVA destination-based per i servizi digitali, unitamente al cd. mini-One Stop Shop. Quest’ultimo, peraltro, potrebbe essere esteso in futuro a tutti i servizi e a tutti i beni (in business-to-consumer transactions) (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2014/01/31/aliquote-iva-applicate-negli-stati-membri-dellunione-europea-il-rapporto-della-commissione-al-13-gennaio-2014-scritto-con-il-prof-raffaele-rizzardi/);
- con l’obiettivo di assicurare la neutralità e un level playing field per tutte le imprese comunitarie, il rapporto suggerisce di eliminare il sistema di esenzione IVA per i piccoli consignments dai Paesi non comunitari;
- nel campo della tassazione delle imprese, gli studi OCSE in materia di base erosion e profit shifting (BEPS) sono particolarmente rilevanti ai fini della lotta all’evasione fiscale e agli schemi di pianificazione fiscale aggressiva. Il rapporto suggerisce agli Stati membri di adottare una posizione condivisa comune, imprescindibile ai fini del conseguimento degli obiettivi prefissati;
- nell’ambito del progetto BEPS appare prioritaria, secondo il rapporto, la lotta alla concorrenza fiscale dannosa, la revisione della disciplina sul transfer pricing, la revisione dei principi relativi alla individuazione della cd. “taxable presence” (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2013/04/23/transfer-pricing-profit-shifting-e-rispetto-dellarms-length-principle-secondo-locse/);
- il progetto sulla base imponibile comune consolidata (CCCTB) rappresenta un’opportunità per l’adozione di nuovi standard internazionali (quali i transfer pricing profit split methods) e consente di conseguire una maggiore semplificazione a livello comunitario (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2011/06/06/common-consolidated-corporate-tax-base-ccctb-la-disciplina-anti-abuso-scritto-con-l%e2%80%99avv-agostino-nuzzolo/);
- in futuro, non sono esclusi interventi diretti, ad esempio, ad introdurre una destination-based corporation tax.
Le future iniziative della Commissione europea in materia di tassazione della digital economy non potranno non tenere conto delle conclusioni raggiunte nel rapporto.
© Piergiorgio Valente
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