21 dicembre 2015
Erosione della base imponibile. La posizione del Consiglio dell’UE
A distanza di due mesi dalla presentazione, da parte dell’OCSE, del “pacchetto di misure” per il contrasto dell’erosione della base imponibile mediante lo spostamento dei profitti (BEPS), il Consiglio dell’UE, nelle conclusioni dell’8 dicembre 2015, ha illustrato i principali interventi da effettuare a livello comunitario (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2015/10/26/erosione-della-base-imponibile-il-pacchetto-di-misure-del-2015-dellocse/).
Nell’accogliere con favore le misure adottate nell’ottobre 2015, l’istituzione comunitaria evidenzia innanzitutto che sono in corso di discussione, a livello UE, diversi interventi in connessione con l’azione internazionale di contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2014/12/01/elusione-fiscale-internazionale-verso-principi-incerte-prospettive/).
Tra questi, vi è la proposta di direttiva per l’introduzione della base imponibile comune consolidata (CCCTB) e il recast della direttiva cd. interessi e royalties (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2015/06/26/trasparenza-fiscale-il-piano-dazione-europeo-per-una-tassazione-piu-equa-ed-efficiente/; http://piergiorgiovalente.postilla.it/2015/03/30/trasparenza-fiscale-il-pacchetto-di-misure-della-commissione-europea/). Non meno rilevante, sul versante della lotta all’erosione della base imponibile, è l’azione del Gruppo Codice di Condotta sulla tassazione delle imprese comunitarie, istituito nel 1998. Lo stesso Codice potrebbe fornire agli Stati membri linee guida fondamentali per l’implementazione delle misure indicate dall’OCSE.
Secondo il Consiglio dell’UE, è necessario intervenire con l’obiettivo di individuare soluzioni comuni e condivise:
- prestando particolare attenzione alle libertà fondamentali sancite dai Trattati;
- supportando gli Stati membri nell’attività di implementazione delle soluzioni di contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva, adottate a livello internazionale o che saranno accolte a livello comunitario.
In considerazione del fatto che le opzioni di attuazione delle misure BEPS proposte dall’OCSE si differenziano l’un l’altra, un approccio comune sul piano comunitario si rende opportuno in ragione dell’esigenza di assicurare il buon funzionamento del mercato interno. A tal fine, secondo il Consiglio dell’UE, l’implementazione mediante direttiva appare lo strumento più adeguato, in quanto in grado di garantire certezza giuridica, proporzionalità e un certo livello di armonizzazione tra gli ordinamenti degli Stati membri. In questo modo, il diritto comunitario cd. derivato dovrebbe essere preferito rispetto al cd. soft-law.
Dal punto di vista pratico-applicativo, il Consiglio dell’UE rileva l’opportunità di tenere conto:
- del rapporto sulla tassazione dell’economia digitale, pubblicato dal Gruppo di esperti della Commissione europea nel maggio 2014, nonché delle più recenti conclusioni OCSE sull’Action 1 del BEPS Action Plan (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2014/07/28/digital-economy-criticita-e-soluzioni-secondo-il-rapporto-della-commissione-europea/);
- delle conclusioni dell’OCSE in tema di strumenti ibridi (Action 2), CFC (Action 3), limiti alla deducibilità degli interessi (Action 4), norme anti-abuso (Action 6), stabile organizzazione (Action 7), country-by-country reporting (Action 13). Le misure di attuazione, in tali ambiti, non dovrebbero pregiudicare l’applicazione, da parte degli Stati membri, delle norme interne o convenzionali di contrasto all’erosione della base imponibile;
- del fatto che una clausola anti-abuso comune è stata prevista ai fini del recast della direttiva cd. interessi e royalties, mentre analoga clausola è già stata inserita nella direttiva cd. madre-figlia. Questa, peraltro, è in linea con le conclusioni raggiunte dall’OCSE sull’Action 6 del BEPS Action Plan.
Infine, il Consiglio dell’UE invita la Commissione europea ad avanzare proposte, tenendo in considerazione l’attività effettuata fino ad oggi e nel rispetto dei framework normativi già oggetto di discussione, tra cui la proposta di direttiva in materia di CCCTB (cfr. http://piergiorgiovalente.postilla.it/2011/05/04/common-consolidated-corporate-tax-base-ccctb-la-formula-per-la-ripartizione-della-base-imponibile-consolidata/; http://piergiorgiovalente.postilla.it/2011/05/04/common-consolidated-corporate-tax-base-ccctb-la-formula-per-la-ripartizione-della-base-imponibile-consolidata/). La Commissione dovrebbe altresì riflettere sull’opportunità di migliorare gli strumenti comunitari che consentono un immediato accesso ai dati e alle statistiche sulla tassazione delle imprese, sulla base delle raccomandazioni OCSE formulate con riferimento all’Action 11 del BEPS Action Plan.
© Piergiorgio Valente